Nella redazione di qualsiasi bilancio è possibile utilizzare in alternativa il criterio di cassa, quello di competenza, o entrambi.
Il criterio di cassa è quello che predilige il momento del pagamento di un qualsiasi bene o servizio, a prescindere dalla data del documento cui il pagamento si riferisce. In altre parole corrisponde all’estratto conto bancario, che elenca singolarmente e in ordine cronologico ogni voce di entrata e di uscita con la relativa causale.
Il criterio di competenza invece è quello che prende in considerazione il momento effettivo della fruizione di un bene – la consegna – o di un servizio – il periodo di riferimento – a prescindere dal momento in cui viene effettuato il pagamento. Secondo questo criterio, una bolletta dell’acqua pervenuta a febbraio e che si riferisce al consumo dell’ultimo bimestre dell’anno precedente, verrà inserita per competenza nell’anno di esercizio a cui il consumo si riferisce, senza considerare la data di pagamento.
Il criterio migliore da utilizzare per la redazione di un rendiconto condominiale è un mix dei due:
- Criterio di cassa per le entrate: generalmente le quote versate dai condomini, ma anche i rimborsi assicurativi, le cauzioni, gli affitti, ecc;
- Criterio di competenza per le uscite: riportando nell’anno di esercizio tutte le spese relative a quell’anno, anche se pervenute durante l’anno successivo.
Si tratta di un criterio privilegiato perché permette di soddisfare due necessità fondamentali, sia per l’amministratore che per i condòmini:
- Dare una sequenzialità ai rendiconti di anno in anno, consentendo di collegarli l’uno all’altro per verificarne la correttezza;
- Permettere di addebitare le spese agli effettivi utilizzatori e consentire una miglior identificazione delle spettanze nel momento del subentro di un nuovo condòmino;
- Consentire all’amministratore di poter contare su un ottimo punto di partenza per redigere il prospetto delle spese preventive relativo all’anno successivo.